Sono diversi gli studi che affermano quanto l’olio di CBD sia benefico anche per i nostri animali domestici. Il suo utilizzo è una pratica consolidata e raccomandata da molti veterinari in tutto il mondo soprattutto per i cani e, pare, anche per i gatti.
Si parte dal presupposto che tutti i mammiferi, e non solo, hanno un sistema endocannabinoide (spieghiamo meglio cos’è qui) che svolge un ruolo fondamentale per il benessere in generale. Tale sistema aiuta il corpo a produrre endocannabinoidi, sostanze simili ai cannabinoidi, che viaggiano nel flusso sanguigno e si legano alle cellule del corpo per fornire loro messaggi e istruzioni su come agire in diverse evenienze.
Il CBD può sostituire questi endocannabinoidi quando non riescono a fornire le istruzioni necessarie o quando il sistema è sotto stress, basta sapere come e quando somministrarlo.

Quando e come somministrare olio al CBD ai gatti
Secondo le ricerche, i gatti anziani che soffrono di patologie invalidanti, come il dolore cronico, traggono maggiori benefici dall’uso del CBD, proprio come gli esseri umani. Ma l’olio al CBD può rivelarsi di ottimo supporto anche in situazioni di stress, come in viaggio o quando vengono portati in ambienti nuovi e sconosciuti.
La forma più comune di somministrazione è tramite l’uso di gocce al CBD, da dosare direttamente nella bocca dell’animale o da mescolare con il suo cibo. Diversi proprietari di gatti affermano che si è rivelato utile nel ridurre la tensione mentale e fisica nei loro animali.
Ma quanto ci mette l’olio di CBD a fare effetto? Poiché il cannabinoide deve passare attraverso il tratto digerente, può richiedere dai 30 ai 45 minuti prima che si manifestino gli effetti. I prodotti per uso umano possono andare bene anche per i gatti, basta rispettare le dosi e controllare i principi presenti nell’olio, come vediamo di seguito.
Quanto CBD dare al gatto in base al peso
La qualità del CBD è identica a quella destinata al consumo umano ed è chiaro che i gatti, essendo molto più piccoli degli esseri umani, richiedono dosi molto più basse di CBD e una totale assenza di THC e terpeni nel prodotto (spieghiamo più avanti perché).
Quando si comincia la somministrazione, la quantità di CBD raccomandata per un gatto varia da 0,1 a 0,5 mg per ogni chilogrammo di peso. Tuttavia, per capire quante gocce di CBD dare al gatto bisogna valutare e conoscere le condizioni specifiche dell’animale e le sue esigenze individuali e, in ogni caso, iniziare con dosi basse e poi aumentare gradualmente.
La dose massima di CBD per i gatti va dai 2 ai 6 mg per ogni 4-5 kg di peso corporeo, a seconda della necessità e della gravità dei sintomi: sempre meglio cominciare da 2 mg, valutare come il gatto risponde al CBD e adattare la dose di conseguenza.
Effetti collaterali del CBD sui gatti
Anche se non esistono ancora studi a lungo termine, quelli a breve e medio termine ne hanno confermato l’efficacia e, in ogni caso, la sicurezza dell’uso del CBD per i gatti è stata confermata così come per i cani.
Prima di dare al proprio gatto qualsiasi prodotto contenente CBD, è comunque consigliabile consultare un veterinario e tenere a mente che il CBD non è una cura miracolosa e richiede un’assunzione costante di almeno 4 settimane per ottenere risultati evidenti.
In più, quando si acquista un olio di CBD per cani o gatti è bene assicurarsi che non ci siano tracce di THC e terpeni, che potrebbero portare a effetti collaterali importanti. I terpeni sono composti odorosi che, anche se ben tollerati dagli esseri umani, non sono consigliati per i gatti che, oltre a non avere gli enzimi necessari per metabolizzarli, ne avvertono il forte odore e stentano ad assumere l’olio.
In conclusione, basta chiedere se l’olio al CBD che si sta comprando è adatto all’uso veterinario e somministrarlo alle dosi consigliate.
L’effetto collaterale di maggior rilievo del cannabidiolo è la letargia, ossia è possibile che il gatto risulti più stanco e meno attivo dopo la prima somministrazione. Se tale sintomo persiste, si consiglia di ridurre il dosaggio e, qualora si verificassero altri effetti collaterali come ansia, nausea, vomito o alterazioni dell’appetito, seppur lievi e temporanei, il consiglio è di interrompere la somministrazione.
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